UN PO' DI STORIA › LA MOTO

La storia delle moto

La moto fa presupporre ad un' attività sportiva praticata con le moto con carene a scopo agonistico o nel caso di moto turistiche appunto a scopo turistico. L'uso delle moto a scopo agonistico è riservato a piloti specializzati che, per imporre la propria abilità di guida e la potenza delle moto che utilizzano, si confrontano in gare di velocità, di abilità e in tentativi di primato.
L'uso della moto a scopo turistico è libero a tutti i motociclisti e trova nei raduni la sua più completa espressione sportiva. Le origini dell'uso della moto a scopo agonistico sono le stesse dell' automobilismo sportivo poichè le prime gare di moto non distinguevano ancora tra automobili e moto, ma erano aperte a qualsiasi veicolo mosso da motore e molti di questi veicoli furono a mezzo tra l'automobile e la moto. Tuttavia la prima corsa che mise a confronto due autentiche moto fu la Parigi-Bordeaux, disputata l'11 giugno 1895.

Le due moto in gara erano state costruite dal francese Millet e dai tedeschi Wolfmiiller e Hildebrant. Nel 1896 un giornale parigino organizzò la prima corsa per moto con carene con due ruote, sulla strada di Ablis: si trattò del primo criterium motociclistico.
Dopo quella di Ablis le corse di moto si moltiplicarono al punto che il 15 giugno 1897, a Longchamps, si disputò il campionato femminile di corse in moto di Francia. Vinse Léa Lémoine su dieci motocicliste. Le gare in moto per ciò che riguarda i campionati femminili consegui in quell'epoca altri successi; per esempio Renée Divonne giunse 4’ nella Marsiglia-Nizza del 1898.
In quello stesso anno si ebbe anche il primo tentativo - ovviamente positivo - di primato: il francese Léonard compì il chilometro lanciato in 1'52" montando una moto Werner. Tra il 1902 e il 1904 l'officina Griffon e il meccanico Fournier costruirono in Francia le prime moto con carene con caratteristiche veramente sportive, capaci già di superare i 100 km orari. Con queste moto fu possibile l'organizzazione di una corsa per l'assegnazione del Tourist Trophy, offerto dal marchese De Mouzilly all'Auto Cycle Union britannica.

La corsa per il Tourist Trophy si disputò nel 1907, nell'isola di Man che, per antico privilegio, è l'unica contrada britannica che può chiudere le strade destinate al traffico pubblico per la disputa di una competizione sportiva. Vinse l'inglese Collier con la sua moto che viaggiò ad una alla di 62 km/h. Si può affermare che il Tourist Trophy è stato la spina dorsale dello sviluppo del mondo delle gare in moto a livello agonistico.

Nel 1913 nasceva, ad opera degli sportivi inglesi, la "Sei Giorni Internazionale ", massima prova di regolarità. Nel 1911, intanto, era sorto a Milano il moto Club d'Italia (che nel 1946 si trasformerà in Federazione motociclistica I taliana) e nel 1913 fu organizzata l' "Audax", la prima competizione italiana di gare in moto di grande rilievo. Da questo momento le gare in moto ebbero in Italia uno sviluppo rapidissimo: moto e piloti si sarebbero imposti, insieme con gli inglesi, sui circuiti di tutto il mondo.

Nel 1914 venne avviata la preparazione del Raid Nord-Sud, una gara di velocità pura di grande impegno tecnico ed organizzativo. La prima guerra mondiale ne impedi la realizzane. L'idea fu ripresa nel 1919 con la Milanopoli che, nel 1937, divenne la Milano-Taral. Sospesa per la seconda guerra mondiale, fu ripresa nel 1950 e annullata nel 1956.

Le corse in moto svolgono su circuiti di velocità o su circuiti mistis; prevalgono i secondi in quanto offrono maggiori possibilità di mettere alla prova piloti e moto sulle numerose curve che li caratterizano.
I piloti partecipanti devono essere muniti di licenza per la guida di un certo tipo di moto su un percorso con determinate caratteristiche. Le moto partecipano alle gare suddivise in classi che fanno riferimento alla cilindrata, ossia alla capacità in cm3 del motore: classi internazionali sono da 50, 125, 250, e 500 cm3 e da 550 per i sidecars o per le moto carrozzette (moto con carrozzino sul quale pr de posto un passeggero che coadiuva l'azione pilota, soprattutto equilibrando il veicolo nelle curve). Nelle gare nazionali sono riconosci anche altre classi (p. es. 65, 100, 175 cm3).
Le moto con carene che partecipano a competizioni sportive vengono ulteriormente distinte in formule: "grand prix", ammesse alle gare valevoli per i campionati mondiali per marche.

Sono le moto più' potenti, che adottano sperimentazioni, soluzioni tecniche e costruttive d'avanguaria e possono essere completamente carenate; "formula 1 ", con carenatura limitata e caratteristiche tecniche generali corrispondenti a quelle di almeno 50 esemplari messi in commercio; "formula 2", con carena tura ridotta e caratteristiche tecniche generali corrispondenti a quelle di almeno 200 esemplari messi in commercio. Con la formula "grand prix" gareggiano anche le moto sidecars.

Le manifestazioni delle moto con comprendono gare di velocità, di regolarità, di abilità, raduni, tentativi di primati e, infine, gare di moto da motocross. Le gare di velocità in moto sono quelle il cui criterio di classifica è unicamente basato sul minor tempo impiegato a percorrere una distanza determinata. Possono svolgersi su pista di autodromi o su circuiti da ripetersi un numero stabilito di volte, su tracciati chiusi al traffico e con percorso determinato: gare in salita, prove con partenza lanciata e da fermo; su piste in terra battuta; dal fondo di cenere o scorie (speedway); su piste in legno o cemento con curve fortemente sopraelevate (motovelodromi) o fuori strada.
Quest'ultimo tipo di gara di velocità per moto senza carene è detto motocross e si svolge su terreni accidentati con fossi, salite, discese, buche, pozze d'acqua, eccetera. Si disputano gare individuali e a squadre. Le gare di regolarità sono quelle in cui il criterio di classifica è basato sulla esatta osservanza dell'uniformità di marcia a velocità prestabilite non superiori a quelle previste per la circolazione stradale e su percorsi definiti.

Le gare in moto di abilità sono quelle in cui il criterio di classifica è basato sul minor tempo impiegato a compiere un breve percorso su cui sono disposti ostacoli di varia natura (strettoie, assi basculanti, sottopassaggi, serpentine, ecc.). Ogni errore determinato dall'imperfetto superamento di un ostacolo si traduce in un certo numero di secondi di penalizzazione. Queste gare di moto sono chiamate anche gimkane.

Gare di moto (in questo caso senza carene) di abilità si svolgono anche su terreno accidentato: in esse ha importanza il superamento degli ostacoli, mentre il tempo impiegato non è determinante. La classifica è data dal computo delle penalità (Triat). I raduni o convegni sono manifestazioni in cui il contenuto sportivo e quello turistico variamente si compenetrano.

Consistono nel far convergere da località diverse (e spesso assai lontane) verso un unico punto di arrivo gruppi di motociclisti che percorrono itinerari prestabiliti lungo strade aperte al traffico. Il criterio di classifica dei raduni può essere scelto tra molti possibili: in ogni caso non può assolutamente riferirsi alla velocità. I tentativi di primato sono riconosciuti per distanze di 1, 5, 10, 50, 100, 500, 1000, 2000, 3000, 4000, 5000 km o miglia.

Possono essere stabiliti primati su distanze più lunghe, multiple di 5000 unità (km o miglia). I primati possono essere anche di tempo; quelli riconosciuti sono per i km (o miglia) percorsi in 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, ll, 12, e 24 ore. Possono essere stabiliti primati per tempi più lunghi, multipli di 24 ore. Il primato stabilito è riferito alla classe cui appartiene la moto utilizzata.